No. Si può uscire soltanto per andare al lavoro, per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. E` comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, si deve restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Solo per motivi di lavoro, di salute e per situazioni di necessità. Occorre predisporre una autocertificazione che va esibita in caso di controllo. Qualora tu stia tornando da un Comune a rischio, è obbligatorio anche avvertire le autorità.
No. In questo caso bisogna rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
“Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando al lavoro (o tornando dal lavoro), anche tramite un’autocertificazione la cui non veridicità costituisce reato (con conseguenze amministrative e penali).
In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
Assolutamente sì! Ci sono controlli a tappeto. La polizia municipale e tutte le forze di polizia, vigilano sull’osservanza delle prescrizioni.
No, non è possibile. Le disposizioni sono finalizzate a limitare, allo stretto necessario, la diffusione del virus. L’unico modo è quello di rimanere a casa!
No! Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi).
Su tutto il territorio nazionale sono sospese le attività dei centri culturali, ricreativi, sociali.
Sì. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono entrare e uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può dunque entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di NCC non ha alcuna limitazione, in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.
No. Si può uscire soltanto per andare al lavoro, per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. E` comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, si deve restare a casa, per il bene di tutti. È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Solo per motivi di lavoro, di salute e per situazioni di necessità. Occorre predisporre una autocertificazione che va esibita in caso di controllo. Qualora tu stia tornando da un Comune a rischio, è obbligatorio anche avvertire le autorità.
No. In questo caso bisogna rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.
“Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando al lavoro (o tornando dal lavoro), anche tramite un’autocertificazione la cui non veridicità costituisce reato (con conseguenze amministrative e penali).
In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.
Assolutamente sì! Ci sono controlli a tappeto. La polizia municipale e tutte le forze di polizia, vigilano sull’osservanza delle prescrizioni.
No, non è possibile. Le disposizioni sono finalizzate a limitare, allo stretto necessario, la diffusione del virus. L’unico modo è quello di rimanere a casa!
No! Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi).
Su tutto il territorio nazionale sono sospese le attività dei centri culturali, ricreativi, sociali.
Sì. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono entrare e uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può dunque entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.
No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.
No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di NCC non ha alcuna limitazione, in quanto l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa.